San Simplicio Olbia: la basilica più importante della Sardegna Nord-orientale
La Basilica di San Simplicio a Olbia è una basilica dedicata al Santo di cui porta il nome, Vescovo e martire della città ai tempi di Diocleziano.
Questa chiesta è sicuramente il più importante edificio religioso di questa zona e uno dei più importanti di tutta la Sardegna. La sua costruzione, realizzata a cavallo tra XI e XII secolo testimonia la diffusione del Cristianesimo sull’Isola da diverse centinaia di anni.
Tuttavia fu consacrata come parrocchia solo nel 1955 e dal 1993 si può fregiare del titolo di basilica minore.
San Simplicio a Olbia: la storia della basilica
La costruzione della chiesa di San Simplicio a Olbia, così come la conosciamo noi, si può suddividere in due parti (anche se recentemente alcuni studi hanno rivelato che le diverse fasi di costruzione potrebbero essere cinque).
Innanzittutto c’è da sapere che molto probabilmente la basilica potrebbe occupare un’area collinare che a fine 500 (VI secolo, non 1500!) era sede di un antico edificio paleocristiano.
La chiesa attuale è stata realizzata in due fasi distinte molto più avanti, tra la fine del XI secolo e la seconda metà del XII secolo.
Di stile romanico, poco decorata – quasi per rendere onore al popolo sardo, tutto sostanza e poca apparenza – richiama una certa aura di maestosità.
Nel corso del primo cantiere fu realizzata l’abside, le mura perimetrali, le colonne interne e le coperture. Durante il secondo, invece, fu creata la navata centrale sopraelevata, la copertura a capriate e la facciata, con la sua caratteristica trifora.
In un primo momento, la basilica di San Samplicio a Olbia veniva utilizzata principalmente come semplice luogo di culto e anche area cimiteriale.
Chi era San Simplicio?
San Simplicio fu vescovo di Olbia nel terzo secolo. La sua esistenza storica non è messa in discussione, dato che il suo nome viene fatto da praticamente tutti i martirologi. San Simplicio oltre ad essere il patrono di Olbia, è anche il santo protettore della Gallura e della diocesi di Tempio-Ampurias.
Il primo riferimento a San Simplicio e al suo martirio, avvenuto nel 304 ad opera del governatore Barbaro, sotto l’imperatore Diocleziano, si trova nel Martirologio Geronimiano, redatto alla fine del V secolo. La sua esistenza viene confermata ulteriormente dalla presenza in altri Martirologi, come quello di San Beda (VIII secolo) e quello Romano del Baronio (XVII secolo).
Una leggenda locale racconta che il corpo del santo (o una parte di esso) sia poi stato gettato nelle acque vicino all’Isola di Tavolara, tanto che si narra che i pescatori vedessero le acque ribollire.
Nel 1630 vennero rinvenute alcune sue reliquie che vengono tuttora conservate all’interno della Basilica di San Simplicio a Olbia, ai piedi dell’altare.
L’interno di San Simplicio
La basilica di San Simplicio è costruita quasi interamente in granito. La chiesa, come spesso accade nello stile romanico, è costituita da 3 navate, divise da arcate sostenute da colonne e pilastri.
All’interno della basilica, che rimane piuttosto spoglia, ci sono due affreschi ormai abbastanza sbiaditi dove tuttavia si possono riconoscere lo stesso San Simplicio e San Vittore, che fu Vescovo di Olbia a cavallo tra il sesto e il settimo secolo.
Come detto in precedenza, sotto l’altare vengono esposte le sue reliquie, rinvenute nel 1614 durante gli scavi archeologi nella cripta, dove erano conservate.
La festa di San Simplicio a Olbia
Vi starete chiedendo come mai abbiamo deciso di dedicare un articolo sul nostro sito proprio alla basilica di San Simplicio…
La risposta è molto semplice: la festa di San Simplicio, chiamata in sardo Sa Festa Manna de Mesu Maju è la più importante e sentita dai cittadini di Olbia e delle zone limitrofe.
Per tutta la settimana del 15 maggio – giorno dedicato al Santo – vengono organizzati diversi eventi, da un comitato organizzatore ufficiale.
I primi racconti di questa tradizione risalgono addirittura al 1835, quando il francese Valere, bibliotecario del re a Versailles, descrisse i festeggiamenti nelle sue memorie di viaggio.
Il primo evento, che apre la settimana di festeggiamenti, storicamente è rappresentato dai fuochi d’artificio sul mare. Ma non è tutto: spesso (in epoca pre-Covid) vengono allestite giostre e bancarelle e organizzati diversi spettacoli di musica dal vivo.
Tra gli eventi più tradizionali è d’obbligo citare la sagra delle cozze, che se non lo sapete è un prodotto tipico di Olbia (la prossima volta che entrate in porto con il traghetto, guardate a destra e sinistra: tutte le boe disposte “a scacchiera” sono gli allevamenti) e il palio della stella.
Il culmine della festa è certamente rappresentato dalla processione del 15 maggio (data del martirio di San Simplicio), quando i cittadini, vestiti con i tipici costumi tradizionali, girano per le strade di Olbia dietro alla statua del Santo. Al termine della processione, davanti alla basilica, si celebra la messa solenne.
Come arrivare a San Simplicio
Arrivare a San Simplicio è piuttosto semplice: la basilica, che una volta era fuori dalle mura, oggi si trova nel centro urbano di Olbia.
Per raggiungerla in macchina si può percorrere Corso Umberto: una volta superata la stazione ferroviaria, si svolta a destra nella via San Simplicio dove si erge la chiesa.
Orari di Apertura
E’ possibile presenziare alla Santa Messa in basilica, seguendo questo calendario:
- Giorni Feriali: alle ore 7:00 e alle ore 18:00
- Giorni Festivi: alle ore 7:00, ore 9:30, ore 11:30 ed alle ore 18:00
Da aprile a ottobre la messa della sera viene invece celebrata alle ore 19:00